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Oh! Cmq, solo il 18,6% dei nuovi lavori prevede delle skills digitali!

14 Aprile 2023 - Cultura e vita digitale

[Reading Time: 3 minutes]

Per adesso, tranquilli, potete continuà a lavorà co ‘e mano

 

Questo non è un pezzo come gli altri, anzi… non è un pezzo.

 

Più o meno tutti sanno che io non sono particolarmente entusiasta dell’intelligenza artificiale e che se da una parte aiuta e agevola, da un’altra mi appare come l’ennesimo male del secolo.

 

Ma non è la mia materia e non mi sento in diritto di disquisire però mi sta profondamente sul cazzo.

 

Quindi scrivo questa roba preso da un attacco di roboante logorrea, in una giornata di primavera mancata grigio-azzurro fessa, mista a una crisi di incontinenza tipica dell’età e lo faccio dettando direttamente sullo smartphone puntando lo sguardo al cielo per non sentirmi ridicolo e perché non ho voglia di spugnettare sulla tastiera.

 

Anche io uso questa zozzeria e me ne pento ogni giorno.

 

È comunque una macchina fuori controllo che fa come gli pare, dice quello che gli pare e rappresenta il mondo come gli pare e non è neutra mancoperilcazzo.

È proprio una meraviglia.

 

Sono macchine che hanno troppa capacità di allucinazione, sanno scrivere codice malware, sanno riscrivere codice sorgente, senza nessun problema possono craccare password di mezzo mondo ed è solo questione di tempo, possono rappresentare una meta-verità indistinguibile ai più.

 

Anche se potrei sembrare un pericoloso luddista bolscevico anarco-anticapitalista in realtà sono anche io figlio della più mediosa borghesia e il mio è solo un grandissimo giramento de cojoni dovuto al fatto che anche questa volta, siamo perfettamente capaci di segare il ramo sul quale siamo seduti.

…anche, anche, anche… quanti *anche*

 

Non ci interessano i rischi collaterali (le famose *Externalities* che non si computano nel bilancio aziendale), non ci interessano le pericolosità alle quali andiamo incontro, non ci interessano neanche i danni a medio/lungo termine… a noi, come genere umano, tecnicamente non ce ne frega un cazzo di niente.

 

L’unica cosa che ci interessa è dare da mangiare l’umanità in pasto alla macchina e farsi soavemente, leggermente, quantunquemente sostituire.

 

La comodità sostituirà il genere umano e lo farà con il suo pieno consenso.

E io mi darò alla macchia seriamente, vivendo in modo più scomodo possibile, perché la comodità fa ingrassare e uccide il cervello.

 

Sto scrivendo questo pezzo qui su DigitalSWAT perché ho promesso a Sergio Pinto, un valido professionista, di pubblicare il PDF di uno studio commissionato da Goldman Sachs che misura l’impatto dell’intelligenza artificiale sulle posizioni lavorative nell’immediato futuro.

Ne ha parlato anche Forbes

Qui il .PDF completo

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Studio Goldman Sachs Impatto AI

⬆️⬆️⬆️

 

Si tratta di un impatto che andrà a condizionare e coinvolgere 300 milioni di posizioni lavorative e questo numero corrisponde a poco più del 18% delle posizioni lavorative attualmente presenti nel mondo.

 

Un dato globale, mentalizzatevi per bene, che chiaramente è soggetto a diverse variabili ma risulta attendibile.

 

E oggi, per scherzo, sul mio mefitico profilo Facebook, l’ho messa giù da stronzo e di proposito.

Ho scritto che la gente poteva essere e stare tranquilla perché solamente il 18% delle nuove mansioni offerte sul nuovo mercato del lavoro, avrebbero la necessità di skills digitali, come dire che il 82% delle posizioni lavorative sul globo terrestre sono ancora di ordine tecnico e manuale.

 

Quindi:

chi lavora con le mani non si deve cacare addosso dell’intelligenza artificiale ma tutti gli altri che lavorano davanti a un PC, a uno smartphone, a un terminale, a un tablet, a una macchina… farebbero bene a crearsi il problema.

 

E questo è indiscutibile perché la quantità di contenuti realizzabili tramite le AI sarà sempre più di maggiore qualità, a ritmo 24/7, sempre migliori, sarà a basso costo e sempre più seo-friendly, si posizionerà su internet sempre meglio e facilmente e così va per tutto ciò che è contenuto testuale e visivo.

 

Uomini che guardano sulle macchine cose scritte da macchine.

Uno scenario davvero esaltante!

 

Quanto impiegheranno le diverse intelligenze artificiali a connettersi fra di loro?

Già lo stanno facendo? E con quali risultati?

E quando verrà rilasciato il God Mode di GPT 4 o 5 o semplicemente di chatGPT, che succederà?

Dove ve le metterete le mani?

 

Ad ogni modo non ho voglia di dilungarmi perché l’argomento è molto antipatico, mi crea diversi movimenti viscerali, secchezza delle fauci, vertigine, inappetenza e anche una discreta perdita del sonno.

 

Tanto per cambiare si è creata una nuova chiesa, un nuovo Dio a cui rivolgere lo sguardo e le proprie preghiere, un nuovo esercito con tutti belli *allineati e coperti*, si sta facendo nuovo proselitismo, nuovo conformismo culturale e professionale che attacca benissimo e automaticamente ci stiamo fortemente polarizzando.

E Io mi sono rotto i coglioni di queste polarizzazioni studiate a tavolino.

 

Nasco analogico,

divento ibrido-digitale e morirò sapendo di aver utilizzato per metà della vita roba di altri che non mi è mai appartenuta, di cui non ho mai potuto rivendicare il possesso e che non ho mai posseduto e soprattutto con la certezza di essermi fatto rubare e sgraffignare con l’inganno e il tacito consenso, qualsiasi aspetto della mia esistenza digitale puzzolente.

Che goduria! Oh!

Vabbè, tutto questo pippone per metterVi a disposizione il .pdf

 

Ora fumo e accendo il camino…

con le mani.

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