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Max Spera - articolo digital swat - aprile 2021

E-tica: L’influencer è solo un Cyborg che non ce l’ha fatta!

7 Aprile 2021 - Cultura e vita digitale
Max Spera - articolo digital swat - aprile 2021
[Reading Time: 2 minutes]

Ti è mai capitato di leggere la parola “E-tica”?

 

Aziende, piccole e grandi cadono sotto la mancanza di etica, clienti, vecchi e nuovi, ti abbandonano per mancanza di etica, e ora che tutto è diventato “E” (e-commerce, e-mail, e-money) anche l’E-tica ha bisogno del suo spazio.

Puoi dividerla in:
-(Analogica) Quella convenzionale, dove ci si arrovella sul perché filosofico.
-(Digitale) Quella dove si “dice”, che tanto poi si vedrà (consapevoli che quello che diciamo/scriviamo è solo l’ennesimo content nel buio silicioso).

 

E-tica?
La lista della spesa per un utilizzo umano del digitale, senza strafogare i bytes. Quello che il buon senso ci farebbe fare, ma che il nostro ego nasconde ai nostri sensi facendoci entrare nella forra profonda che la nostra Elisa Pizza racconta con le parole: “Essere famosi: perché? per chi?” (Link all’articolo: clicca quì )

 

Pensa! (piano, che rischi di bruciare i circuiti)
Quale essere è meno umano di un cyborg ci verrebbe da pensare, eppure, in una visione di digital ethic, il cyborg è l’essere che “entra” nel digitale, lo conosce e lo abbraccia, lo critica e lo migliora; il cyborg è il tu che vorresti essere, è analogico ed è digitale allo stesso tempo, è quello che non diverrai mai, se continui a cercare i like e le amicizie un tanto al kilo.

 

L’influencer! (che di influenza ne ha davvero poca)
Fa il doppio gioco (anche triplo con carpiato) si avvicina a “dentoni” (Quelo) al brand ambassador, ma non lo diventa, si fregia di essere sapiens digitalis, ma senza ruote, fuoco e senza floppy da 1.5. È solo ego, una scusa senza rete di salvataggio per esporre se stesso costi quel che costi.

 

I costi? (della mancanza di E-tica)
Enormi! Appiattimento del potenziale digitale, filosofia dell’esserci e non dell’essere, un male che rende mediocre una delle tecnologie più affascinanti della storia del mondo.

Il costo del non essere riusciti a diventare cyborg è:
– (Sociale) Battaglioni di followers lasciati cadere fino all’ultimo Like, all’ombra di bandiere dai loghi sibillini.
– (Economico) Profili personali che cercano il ranking con le loro foto da 15kb.
– (Culturale) Errori grammaticali lasciati in bella mostra per il sollazzo delle generazioni future (si possono correggere, c’è un tastino dal nome simpatico e futurista, “modifica”, sappiatelo!).

 

Essere! (non esserci)
Ci vuole amore per il digitale, quella passione che ti rende scambista di nozioni, malato di studio, folle ricercatore dell’essere identità reale. Perché quando non hai nulla da dover dimostrare, puoi concentrarti sull’utilizzo sociale ed etico del digitale.

 

Respira!
Apri un libro di Goleman (no, quella è la goleador), di Musk (non è un attrezzo da cucina), di Rodari, ma se vuoi davvero diventare cyborg, inizia con il leggere il “Piccolo principe“, poi segui un corso yoga ed impara a “respirare” (mi dispiace, continuerai a russare).

 

Ciao!
Non solo per chiudere il pezzo, ma proprio per dire che anche sulla rete, ci si può lasciar andare alle buone maniere (si chiama netiquette) e come nell’analogico, son sempre gradite. Studiatevi la struttura H2H e lasciate che il mezzo digitale, sia piattaforma e cassa di risonanza della vostra grande umanità, siate cyborg, siate voi!

 

Nano nano (Mork)

Vabbè… Ciao!

 

– – –

Ph: Alex Iby / Mateus Campos Felipe

 

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