I recenti fatti di cronaca spostano nuovamente l’attenzione sui Social Media, accusandoli di “istigazione” al suicidio (parliamo dei due ragazzi giovanissimi trovati morti in circostanze anomale, forse riconducibili ad un contest di cui si trova traccia su TikTok).
Di nuovo, come quando abbiamo parlato di censura, la questione non è certo di facile soluzione, e non possiamo ridurla ad un “blocchiamo TikTok per i minori di una certa eta non verificata”… ma procediamo con ordine e proviamo a mettere qualche punto fermo:
Prima di tutto che il mondo della tecnologia e dei Social, per chi non se ne fosse accorto, si evolve molto velocemente.. ed è molto più probabile che un figlio, per 1’000 motivi, ne sappia più dei genitori. Questo non è un bene, perché i genitori dovrebbero sempre avere una funzione educativa verso i figli, anche in questo ambito. Un genitore deve sapere se, quando, e come, porre dei limiti ai propri figli; deve sapere che esiste un’età minima per iscriversi ai Social, deve sapere “cosa” i loro figli potrebbero trovare sui Social (quindi devono a loro volta conoscerli) e soprattutto devono educare i propri figli all’utilizzo dei Social, ma prima ancora all’utilizzo di uno Smartphone (perché non è certo solo dai Social che possono venire certe insidie). In generale tutti i genitori di figli in età di smartphone dovrebbero darsi una mossa per stare al passo coi tempi, visto che i cambiamenti sono all’ordine del giorno, e più in generale (anche per far fronte ad eventuali “limiti” in questa corsa quotidiana) devono impostare un discorso educativo che dia delle linee di comportamento valide ovunque, e quindi anche nell’utilizzo di questi strumenti…
In secondo luogo ci dicono che i Social stanno diventando molto (troppo?) potenti. Ci sono presidenti di nazioni che comunicano quasi esclusivamente sui Social, e politici che ci costruiscono il loro successo, spesso restando pericolosamente sul confine di cosa è lecito o meno, raccontando mezze verità o informazioni manipolate ad-hoc (quando non addirittura fake news). Al di là di questo, ci sono ragazzi che, non controllati dai loro genitori (e qui torniamo al paragrafo precedente) passano tutto il loro tempo libero sui Social: al di là “distacco” dal mondo reale, il rischio è che i ragazzi vengano travolti da una valanga di informazioni che non sono in grado di comprendere e gestire…
I Social non sono un “male” di per sé, sono solo uno strumento molto complesso e potente che va maneggiato con le dovute conoscenze: così come non si dà un coltello appuntito ad un neonato, e gli si insegna ad usare il coltello quando inizia a magiare da solo, lo stesso dovrebbe accadere in ogni aspetto educativo della vita, incluso l’utilizzo del computer, dello smartphone, e dei Social, il tutto a tempo debito.
Mi viene in mente anche qualche riferimento col passato… la BBS, i modem collegati alla cornetta telefonica, o quelli più “moderni” che andavano a 56k, usenet, e molte altre cose: le cose non erano molto diverse, o forse si… se il gap generazionale era più marcato, le informazioni erano più scarne (anche per evidenti limiti tecnologici) e la diffusione di questi mezzi era limitata a pochi “nerd”. Oggi tutto corre molto più velocemente, quindi la funzione educativa è molto più importante: genitori, non fatevi cogliere impreparati!!!
Appassionato di musica e tecnologia da oltre 40 anni, ha iniziato a programmare sugli home computer per approdare presto al Mac, proprio nel periodo più buio della mela morsicata. Conscio delle problematiche di quel periodo (ma anche della bontà dei prodotti che aveva tra le mani) intraprende lo studio della storia di Cupertino diventando uno dei maggiori esperti della Apple del nuovo millennio. [SCHEDA COMPLETA AUTORE]
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