Attivista e divulgatore sotto diversi pseudonimi ha avuto l’effetto di promuovere la consapevolezza collettiva tra le persone.
Le persone hanno scoperto di poter fare affidamento su appartenenze a gruppi e identità al fine di ottenere il coinvolgimento sociale online.
Figlio delle sub-culture degli anni ’80 e ’90 è da sempre attivo nella difesa dei diritti della persona rifugge aziende e media main-stream e il relativo controllo. Se l’establishment detesta ciò che non può controllare, di lui si può apprezzare l’indipendenza che è vero “design digitale”.
Concepisce una comunità Internet che possa valorizzare la distanza dal flusso lento e omogeneo del commercio e della cultura “dominante”. Personaggio lungimirante e orientato al futuro, abbraccia il cambiamento e spinge al massimo il limite della tecnologia e della comunicazione.
Diffonde analisi e informazioni.
Ritiene che internet sia una risorsa chiave per gli attivisti indipendenti o attivisti elettronici, in particolare per quelli il cui messaggio può andare a svantaggio del “pensiero unico”.
“Soprattutto quando si verifica una grave violazione dei diritti della persona, Internet è essenziale per denunciarlo al mondo esterno.”
Coinvolto in alcune organizzazioni Non-Profit e di beneficenza utilizza questi metodi via Internet per consentire alle organizzazioni di comunicare con le persone in modo economico e tempestivo.
Ha organizzato raduni e discussioni con il contributo degli organizzatori e dei partecipanti. Il concetto di organizzazione/mobilitazione è attività che svolge online oppure off-line o una combinazione delle due.
Presente sui Social Network sotto diverse identità, in particolare su Facebook e Twitter, sta mettendo a disposizione della propria rete di contatti, diversi strumenti di Hacktivism.
Una cultura partecipativa, costruttiva, positiva e abilitata dalle comunità e che opera anche sui siti di social networking affinché consentano e agevolino la libertà di parola, la tutela dei diritti umani e dei movimenti per la libertà d’informazione.
“Senza una comunicazione continua tra i suoi partecipanti, una comunità si dissolve”.
La capacità costante di interagire con i membri della comunità arricchisce le esperienze online e ridefinisce la parola stessa di: Comunità.
Afferma che la tecnologia Internet cambia enormemente l’esistente e introduce nuovi meccanismi attraverso i quali ottenere, condividere e utilizzare le informazioni.
L’attivismo solleva questioni etiche da prendere necessariamente in considerazione.
“L’attivismo via Internet serve per sbloccare il progresso sociale ma solo alla luce dell’etica personale e professionale.”
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