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Social finti per vite fasulle

17 Gennaio 2024 - Algoritmi e segreti

[Reading Time: 9 minutes]

Social fasulli per una vita fittizia

 

Ho scritto parte di questo pippone anche sul mio gruppo Telegram e su LinkedIn più per la necessità di urlare e bestemmiare che di divulgare.

 

Ormai scrivo pochissimo,

le parole restano appiccicate alle dita, la bocca non si apre e le madonne si stratificano nel cervello fino a rincoglionirmi, lo sguardo da carpa di genitori, insegnanti, educatori, adolescenti incapaci di infilarsi una felpa se guardano lo smartphone e la buCia (menzogna) stampata sul viso dei cosiddetti SPECIALISTI mi fanno cadere i coglioni sul pavimento e mi viene la nausea.

 

Social finti per vite fasulle

 

Il senso della divulgazione ha lo stesso valore del biglietto scritto con una sgommata di merda sul dito e messo in una bottiglia di vetro affidandolo alle onde dell’oceano.

 

Qualcuno mi ha chiesto:

“Max, perché non fai altre mini inchieste tecnico-economiche riguardanti le varie piattaforme come hai fatto nel passato, dove citi nomi e cognomi, investimenti, aderenze, collusioni ecc.? Erano belle!”

La risposta è semplice:

Perché nessuno è disposto a pagarmele! Perché ci vogliono tante ore di lavoro e io non campo d’aria!

Ad ogni modo, per chi vorrà invitarmi o interpellarmi avrò sempre la pazienza sufficiente a spiegare tutto il porcaio e la disfunzionalità di una rete fallita e di un digitale schiavista e profittatore.

 

Anche in questo momento sto scrivendo su una piattaforma che non farà nulla per facilitare la visibilità di questo contenuto e che traccerà tutto ciò che avviene in questo recesso putribondo del web che, oggettivamente, non serve a un benemerito cazzo.

Ma a parte che parlarne al bar, non ho altro mezzo.

La menzogna continua e la sòla rimane costante e perenne.

(se non vuoi sorbirti il pippone cerca i pallini rossi)

 

Il pippone ulteriore

 

In questi giorni vedo e sento tante di quelle banalità nei confronti del web e dei social che sembra di essere ancora nel 2006.

Approcci di presunti *specialisti* post adolescenziali a voce di adulti-bambini che fingono di affrontare i problemi e divulgano sciocchezze incartate di retorica e gattopardismo.

Si parla di cambiare per non cambiare mai una benemerita minchia perché ormai schiavi degli interessi altrui.

 

Raccattatori di briciole del business degli altri che tentano, da una parte, di regolamentare ciò che non può essere regolamentato e dall’altra aprono bocche affamate di puttanate e finte certezze per continuare a confermarSi di essere ciò che da anni dicono di essere.

 

Sento parlare come se si fosse acceso lo smartphone e il PC solo ieri mentre eravamo seduti sulla tazza del cesso sottoposti a uno sforzo addominale eccessivo.

E invece di chiamarvi fuori,
di schierarVi, di fare fronte comune,
continuate sulla stessa strada, continuate la pantomima e a reggere *la parte*
come fosse l’unica cosa che sapete fare.

 

Chissà,
forse è esattamente come deve andare.

Forse non volete confrontarvi con la realtà dei fatti, forse la Chiesa che avete abbracciato e i preti di cui ascoltate le omelie vi hanno sganciato dalla coerenza della realtà.

Uscire dalla bolla
a guardare la vita digitale nella freddezza e nel pragmatismo delle cose, effettivamente,
non è bello.

 

Mentre vi sperticate a trovare giustificazioni varie per continuare a pagare le bollette e tenerVi stretti clienti da ciucciare,
si vede lontano kilometri che l’unico posizionamento che ottenete è quello a 90°.

 

Continuando
a recitare vecchi mantra fasulli, non vi garantite proprio nulla e non fate altro che concorrere allo sfacelo generale della rete che è già un progetto concettualmente fallito.

 

🔴 Lo strumento fasullo su cui riflettere

 

Facebook ha recentemente lanciato un nuovo sistema di cronologia che crea un archivio speciale di tutti i collegamenti su cui facciamo il clic nell’app mobile.

Gli utenti possono disattivare la cronologia dei collegamenti ma la Cronologia dei Collegamenti
è attivata per impostazione predefinita e i dati vengono utilizzati per annunci mirati e, naturalmente, rivenduti al migliore offerente.

“L’azienda” propone la Cronologia dei Collegamenti come uno strumento utile per i consumatori che hanno l’attività di navigazione salvata in un unico posto.

Invece è solo un altro modo per tenere sotto controllo il nostro comportamento.

Meta ha sempre tenuto traccia dei link su cui facciamo il clic e questa è SOLO la prima volta che gli utenti hanno il controllo su tale angolo dell’apparato di costante spionaggio Internet dell’azienda.

In altre parole:
Meta chiede semplicemente agli utenti un FINTO PERMESSO per una categoria di tracciamento che utilizza da sempre.

Il nuovo strumento
Cronologia Collegamenti,
non è affatto uno STRUMENTO ma è ‘na presa per culo e arriva mentre altre aziende vanno,
più o meno realisticamente, nella direzione opposta.

E andiamo oltre…

 

🔴 TikTok: il virus contro il quale nessuno può vaccinarsi

 

Altro fatto su cui riflettere (se riuscite a svegliare qualche neurone):

TikTok mi ha sempre fatto cacare e ne ho rilevato la disfunzionalità fino dal giorno zero.

Oltre il ballo, le donne controluce senza mutande, i culi, le sise, gli addominali, gli animali, le automobili, quelli bravi e le botte da orbi l’app è famosa per i problemi che induce.

E sono catastrofici.

 

Tutti sono strumenti: annunci politici, contenuti sponsorizzati e algoritmi suggestivi

 

TikTok li ha (fintamente) vietati, ma ad alcuni influencer di massa, pagati da organizzazioni e politici, è stato permesso di diffondere messaggi strumentali a tutti i livelli, in tantissime nazioni, per i motivi più disparati anche in territori di guerra e controversie socio-culturali seriamente pesanti.

In pratica hanno replicato gli stessi meccanismi di Facebook e del vecchio Twitter ma con gli steroidi.

 

Calcoliamo che tutte le piattaforme main-stream hanno la stessa politica recondita solo che TikTok è cinese, afferisce al governo cinese e delle sue sedi legali americane ed europee non ce ne frega un cazzo perché sono solo formali e fiscali.

Altro problema sono i contenuti sponsorizzati ma non il fatto che apparissero come tali su TikTok.

Il problema è che la gente li ha scambiati per contenuti originali e spontanei perché non erano stati etichettati come tali.

 

E poi arriviamo all’ultimo vero dramma che si consuma tra le mani di più di un miliardo di persone:

La tipologia di video che TikTok sceglie di suggerire agli adolescenti.

 

Gli algoritmi di TikTok (come tutti gli altri) dominano l’app e l’esperienza dello user, sprofondandolo in un maelstrom senza fine come in tutti gli altri casi, ovviamente.

Ripeterlo all’infinito è  necessario perché non esiste un’app *Buona* al momento.

 

Apri l’app, apri l’account e cominci…

clicchi e *Ti Piace* una roba e l’algoritmo suggerisce di più, di più, sempre di più, senza fine, senza sosta, 7 giorni su 7 per 24 ore al giorno, facendoti scrollare all’infinito roba *che ti piace* e ti ci mette davanti con gli spilli negli occhi come su Arancia Meccanica.

Non è *Intrattenimento*, non è *Divertimento* è un vero e proprio *Trattamento* ed è cosa radicalmente differente.

 

Condividere la merda con gli *amici* a cui può piacere mette sempre gli stessi steroidi agli algoritmi che godono a bestia e caricano caccafritta a pallettoni.

 

Hai bruciato un’ora, due ore, tre ore.. mezza giornata, una nottata, due nottate.. non parli più con i tuoi simili, non ti sai concentrare, se hai un principio di AHDH te lo esaspera ai massimi livelli e sei sempre, perennemente altrove di *te stesso*.

Per questo funziona, anche il crack funziona così ed esisti senza pensare, senza *essere* e provate a togliere lo smartphone a chi sta a ròta di questa zozzeria.. poi vediamo come finisce.

Sei solo un fottuto GUARDATORE quasi passivo che ha la sua massima espressione nel rigurgitare nei commenti la summa delle paranoie e delle frustrazioni che albergano questo tempo.

 

Ci sei ma non ci sei e il tempo scorre senza valore come acqua tra le dita e aumenta l’esigenza e la fame di deresponsabilizzazione.

Anestesia totale dalla presa di coscienza e la teoria che TikTok sia uno strumento per rincoglionire gli occidentali ed esfiltrare loro la più grande quantità di dati digitali e comportamentali di sempre, prende ancora più piede.

 

Fra l’altro è bellissimo vedere come anche il *social per vecchi*, ossia Facebook, regala costantemente dati a ByteDance (proprietario di TikTok) e anche Google lo fa e glieli regala allegramente e in più, contemporaneamente sia Google che Facebook si scambiano i nostri maledetti dati ogni secondo tra di loro agevolati tutti da Android che chiaramente non è il mio eh!

Quindi è il colosso cinese il responsabile?

Oppure è l’intero sistema digitale marcio schiavista e usurpatore?

 

Social finti per vite fasulle

 

Non capisci più chi si è mangiato il TUO tempo e TikTok se la ride satanico e maledetto con i suoi occhietti a mandorla e lo zio Sam che gli dà pacche sulle spalle anche se ormai è solo una delle tante multinazionali del cazzo (dove ci azzuppano tutti! TU-TTI!) che maniacalmente lavorano senza sosta, masticando la vita della gente e accumulando miliardi ogni anno, ogni giorno, ogni secondo.

 

I mercati hanno bisogno di queste macchine infernali e le macchine infernali hanno bisogno dei mercati.

In più Le Macchine hanno bisogno le une delle altre al punto che lavorano al millisecondo e in sinergia costante tra di loro.

Non sono affatto concorrenti, al massimo sono AFFILIATI e hanno fatto CARTELLO.

Ce sentite da ‘sta recchia o No?

Quindi…

Che cazzo volete cambiare? Chi? Quando? A chi farebbe comodo cambiare? E soprattutto… pensate che questi leviatani si faranno CAMBIARE senza fare e dire nulla? Quale regolamento? Quale *Primo Passo*?

Sono 25 anni che sento parlare di Primi Passi e mi avete rotto li cojoni.

Chi può imporre qualcosa a qualcuna di queste mietitrebbie digitali di massa con una capacità economica privata paragonabile a interi continenti? Chi?

NE-SSU-NO

Avete fatto la cazzata di concentrare tecnologia e grandi capitali e adesso Ve la prendete altamente ‘n der culo e basta.

 

Gli algoritmi che suggeriscono fanno schifo

 

A volte possono essere anche suggerimenti positivi ma solo se non sgarro mai.

Anche su Instagram, la ricerca ha dimostrato che gli algoritmi di suggerimento e aggregazione dei contenuti hanno effetto tossico e disfunzionale sulle ragazze adolescenti: la fonte della ricerca è Facebook stesso tanto per dire eh!

 

Nel caso di TikTok, contenuti su depressione e suicidio emergono come la merda che galleggia al mare, senza sosta.

È solo questione di tempo e questo tempo è sempre più breve e repentino.

 

Ecco perché apprezzo il lavoro di Salvatore Romano perché è uno di quelli seriamente preoccupati.

Salvatore è il capo della ricerca presso AI Forensics, due volte premiato dal Mozilla Technology Fund.

Con l’aiuto di Amnesty International e dell’Algorithmic Transparency Institute, Salvatore e il suo team hanno pubblicato una ricerca che rivela:

TikTok può essere disfunzionale e dannoso per adolescenti e per adulti depressi.

 

Quali video consiglia TikTok agli utenti adolescenti?

 

Gli utenti che *utono* possono registrarsi già a partire dai 13 anni.

Un utente TikTok di 13 anni crea un nuovo account e vede rapidamente contenuti problematici legati alla depressione, alla salute mentale e ai problemi di salute in generale.

 

Un account di un tredicenne vede contenuti di ansia e depressione dopo soli 67 secondi di interazione con la piattaforma”, afferma Salvatore.

“Dopo pochi minuti, a seconda dell’interazione, la maggior parte dei contenuti suggeriti riguardavano l’ansia, la depressione e persino il suicidio.”

 

L’ho segnalato anche io migliaia di volte, lo hanno scritto specialisti internazionali e testate giornalistiche di mezzo mondo e anche Salvatore ha osservato che durante l’esperimento, il team pur non avendo cercato attivamente contenuti sulla depressione nella barra di ricerca e senza aver azionato il “SEGUI” sugli account depressivi ha comunque ricevuto i contenuti.

I contenuti sono stati consegnati e La Macchina ha vinto anche questa volta.

 

Quello che gli USER hanno fatto è stato interagire con i video che TikTok già di suo suggeriva.

C’erano anche differenze regionali tra i tre paesi studiati dal gruppo.

Abbiamo visto che nelle Filippine l’ingresso nella tana del coniglio a contenuto depressivo è avvenuto molto più velocemente che negli Stati Uniti o in Kenya” afferma Salvatore.

 

I contenuti sulla depressione di TikTok preoccupano anche gli adolescenti?

SÌ ma non come dovrebbe perché non hanno percezione della magnitudine del problema e della disfunzione.

 

Cosa pensano gli adolescenti?

 

Si rendono conto di vivere una vita Social-mediale fittizia e strumentalizzata?

Una minoranza sono preoccupati.

I ragazzi si rendono conto che gran parte del loro feed, soprattutto quando si sentono tristi e depressi, si riempie di contenuti depressivi che possono portare a pensieri suicidi”.

Afferma Salvatore: “Sono preoccupati per la mancanza di urgenza riguardo al modo in cui interagiscono con la piattaforma e al contenuto che viene loro suggerito.”

Può bastare?

No, non basta manco per il cazzo.. dico io.

 

Perseguire il profitto e il coinvolgimento prima di salvaguardare le persone

 

Chiedo ai genitori e alle scuole di familiarizzare con la piattaforma in modo che i bambini non siano completamente soli qui sopra.

 

Se è lampante che nessuno può vietarne l’uso perché tanto il divieto prima o poi decadrà per decorrenza dei termini, almeno non lasciateli soli a marcire e a bruciarsi il cervello e non date loro un device di proprietà.

La ricerca assoluta del profitto e del coinvolgimento a qualsiasi costo e prezzo ha conseguenze devastanti sulle generazioni più giovani più di quanto già non ne abbia su quelle più adulte.

Lo dico e lo ridico e lo ridico ancora: abbandonate la nave, prima le donne e i bambini.

Quello che vedete non è *La Verità*, quello che vedete è la proiezione ortogonale di quello che inconsciamente volete vedere e vi fanno vedere per giustificare il loro modello di business.

Spegnete tutto, staccate il traffico dati, disinstallate le app, disabilitate le notifiche, datevi solo un piccolo lasso di tempo limite se proprio non ce la fate.

 

Ai piani alti, volete fare davvero qualcosa di serio invece di grattarVi il culo mentre ragliate al vento e mentre perdete i capelli e vi si gonfia la pancia e il portafoglio?

Qui sotto, 18 proposte concrete:

1) Nessuna pubblicità comportamentale online

2) Minimizzazione dei dati raccolti e abolizione della profilazione

3) Divieto di mercificazione dei pochi dati raccolti e abolizione totale del brokeraggio relativo alla vendita dei dati stessi

4) Consenso reale opt-in chiaro e semplice da comprendere

5) Diritto dell’utente di accedere, trasferire, correggere ed eliminare le proprie informazioni

6) Nessuna prelazione sulle leggi dello Stato

7) Applicazione forte con diritto di azione privata

8) Nessun sistema di pagamento per garantirsi la privacy

9) Nessun design ingannevole

10) Nessun artificio di intercettazione dell’attenzione e abolizione degli algoritmi di aggregazione e suggerimento

11) Abolizione dei sistemi di categorizzazione biometrica che utilizzano caratteristiche sensibili (es. convinzioni politiche, religiose, filosofiche, orientamento sessuale, razza)

12) Nessuna Polizia predittiva

13) Nessuna raccolta non mirata di immagini da rilevamento facciale da Internet o filmati CCTV per creare database di riconoscimento facciale

14) Nessun riconoscimento delle emozioni sul posto di lavoro e nelle istituzioni educative

15) Nessun Punteggio Sociale basato sul comportamento sociale e digitale o sulle caratteristiche personali

16) Niente Sistemi AI che manipolino il comportamento umano per aggirare il libero arbitrio

17) Nessuna Al utilizzata per sfruttare le vulnerabilità delle persone (a causa della loro età, disabilità, situazione sociale o economica)

18) Abolizione di tutte le funzioni di Aggregazione/Isolamento dovute a gruppi chiusi, pagine, chat di gruppo et similia

In casi estremi fatevi aiutare, uno Humane Technologist può essere utile e determinante.

 

E poi ascoltate un cretino:

imparate a lavorare con le mani.

Buio, sipario.

Max Guadagnoli

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